mercoledì 29 agosto 2007

2° EPISODIO

Effetto Droste

Episodio 2

Scena 1

Al centro di una Montreal isolata dal resto del mondo, all’interno di un palazzo ormai abbandonato, nel buio dell’ufficio del suo direttore, Sara si rende finalmente conto di essere in un’altra dimensione e che quella è la sua grande occasione per scrivere un grande articolo!

Scena 2

Negli altri uffici della sede del giornale, l’agente Verlain vuole trovare il professore ma Newman vuole tenere separato il gruppo dal professore. L’assistente finge così di telefonare al professore, simulando una telefonata in cui Swiss chiede a tutti di raggiungerlo in un magazzino in cui dovrebbe avere un laboratorio secondario.

Durante il trasferimento, il gruppo passa davanti a un palazzo pieni di uffici di varie agenzie governative, lo stesso in cui lavorava Verlain. Newman suggerisce agli altri di entrare per raccogliere eventuali altre informazioni sulla dimensione in cui si trovano.

Nel frattempo, il professor Swiss si rende conto che è più sicuro riunirsi agli altri e li vede entrare, da lontano, nell’edificio.

Scena 3

Flashback: il gruppo sta correndo in una pianura brulla, con la visibilità limitata da una tenue foschia e da un leggero nevischio, conseguenze delle polveri che hanno parzialmente oscurato il sole in seguito alle esplosioni nucleari.

Sono inseguiti da numerosi gorilla albini, giganteschi e inferociti!

Le pericolose creature mutanti sono le uniche creature viventi nella zona e voglio il sangue del gruppo.

In lontananza, Sara vede una torretta metallica che si rivela l’entrata di un montacarichi che porta nel sottosuolo.

Dietro a uno sportellino, la stessa giornalista trova i comandi per aprire le porte.

Newman sta quasi per essere agguantato da un feroce gorilla ma le porte del montacarichi si richiudono appena in tempo!

Una voce metallica avvisa il gruppo: “tra 3 secondi inizierà la procedura di sterilizzazione”

Il gruppo è investito da getti di liquido gelido che cristallizza i vestiti e ogni altro oggetto che indossano, riducendoli poi in una polvere finissima.

Adesso i quattro si trovano, completamente nudi, in una stanza simile a una cella frigorifera.

Sembra che l’unica apertura visibile sotto la brina che copre le pareti sia un oblò…

Scena 4

Il professore cerca di riunirsi al gruppo all’interno del palazzo ma il suo assistente, l’unico ad accorgersi che li stava seguendo, continua misteriosamente a volerlo tenere lontano.

Mente il gruppo prende un ascensore per salire, Newman inganna il professore e lo fa scendere con un altro ascensore.

Swiss è piuttosto stupito dal comportamento del suo assistente e inizia temere che ci sia qualcosa di sospetto in Newman.

Scena 5

Flashback: dopo aver passato il posto di blocco, Sara chiede all’autostoppista: “Allora, chi ho salvato?”

Il misterioso nudista le racconta di essere una persona qualunque che è stata rapita da alcuni uomini del governo e sottoposta a strani esperimenti in una base lì nel deserto. E’ riuscito a fuggire ma non se la sente di dirle altro.

Sara capisce che c’è un articolo potenzialmente incredibile da scrivere ma la sua insicurezza, già provata dall’affrontare i misteriosi uomini in completo nero, ha la meglio: decide così di lasciar perdere.

Nel presente: Sara riconosce Newman come l’autostoppista che aveva incontrato tempo prima nel deserto e decide che questa volta nulla le impedirà di scrivere un grande articolo su quello che le sta accadendo ora.

Scena 6

Il professore finalmente riesce a riunirsi al gruppo. Tutti sono un po’ stupiti dalla sua presenza in quel luogo, in quanto pensavano di incontrarlo nel suo magazzino. Swiss decide di non svelare l’inganno del suo assistente, perlomeno non prima di avergli parlato a quattr’occhi, e racconta che è venuto loro incontro.

Scena 7

Mentre il gruppo è impegnato a setacciare i vari uffici in cerca di equipaggiamento utile per affrontare i gorilla mutanti e raggiungere l’apparecchiatura del professore che sembra averli condotti in quella strana dimensione alternativa, Sara viene aggredita.

Un uomo misterioso, vestito con un completo nero tenta di sottometterla, minacciandola che questa volta non le farà scrivere nulla.

“Voglio che il mondo sappia di questa storia! Scriverò un articolo!” ribatte Sara, colpendo le parti basse del suo aggressore e poi gettandosi contro di lui e finendo entrambi a terra.

Mentre cerca di rialzarsi, Sara nota che l’uomo ha perso un tesserino e dalla foto riconosce che era l’agente che l’aveva fermata al posto di blocco con l’autostoppista.

Ed è proprio Newman ad aiutarla. Stordisce definitivamente l’uomo con il completo nero e trascina via Sara. La giornalista fa solo tempo a leggere il nome dell’uomo sul tesserino: Adam!

Scena 8

Il professore guida il gruppo al pub dove erano stati solo poche ore prima e rivela al gruppo che, nel resto, c’è il suo vero laboratorio secondario.

All’interno, procede a impiantare nel polso di ognuno di loro un biochip tramite una strana pistola. Non potendo più raggiungere la macchina senza affrontare i gorilla e l’inverno nucleare, decide di usare un prototipo della sua grande invenzione.

Flashback: il professor accoglie la giornalista nella sua casa. Con grande entusiasmo, Swiss le indica la sua macchina per i viaggi dimensionali e orgogliosamente proclama: “Con questa invenzione, il mondo non sarà mai più come prima!”

Nel presente: l’incredibile macchina del professor Swiss sembra fatta di legno scuro, con un piano esagonale sorretto da un largo sostegno centrale.

Senza che nessuno se ne accorga, Newman si china fingendo di allacciarsi una scarpa ma in realtà apre un piccolo sportello alla base della macchina da cui sporgono alcuni cavi. Non fa in tempo a fare altro, però, perché è costretto da un ordine di Swiss a mettere il polso in cui è stato innestato il biochip su uno dei lati della macchina.

Quando tutti e quattro hanno appoggiato i polsi, la macchina si attiva e si dissolvono.

La stanza resta vuota.

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